Questo perchè il saltare i pasti spesso porta a innescare comportamenti sucessivi errati.

In che modo? I casi in genere sono 2:

1°caso Pensi di non cenare perchè semplicemente non cucini nulla, ma mangi comunque. Durante la visita mi viene detto: “Dottoressa io sgarro solo la domenica ma poi non ceno. Mi mangio un toast con un po’ di prosciutto e formaggio, o qualche avanzo del pranzo ma poca roba, al massimo aggiungo la frutta tanto non ho cenato.”

Ok. mi dispiace dirtelo ma hai cenato e pure tanto.

2°casoNon cenare davvero.

Mangi un po’ più pesante a pranzo e passi il pomeriggio sul divano, verso le 19 ti senti ancora un po’ appesantita e decidi di non cenare ma continuare a guardare la tv o fare delle cose in casa. Senza accorgertene sono già le 21:00. ormai è tardi per cucinare ma le ore stanno passando e inizi a sentire un pochino l’appetito. Decidi di resistere. Passa un’altra ora, sono ormai le 10:00 ma tu in genere vai a letto verso le 11:30. Non riuscirai a resistere ancora oltre perciò decidi di mangiare: ti ricordi di quel pacchetto di patatine in dispensa da una settimana e dici ne mangio solo qualcuna giusto per colmare il buco. Ecco qua. pacchetto finito e buco assolutamente non colmato. ma si ci aggiungo solo qualche biscotto. In un attimo l’aver saltato la cena di diventa uno spizzicare continuo.

Ti ritrovi in uno di questi due casi?

Bene la soluzione c’è. Io in genere consiglio di cenare comunque ma di assumere un alimento che a livello calorico sia molto basso e quindi mi vada leggermente a compensare le kcal giornaliere. Questo passato di verza può essere la soluzione migliore. In questo modo andrai a letto senza fame e dal lunedì riprenderai la normale dieta senza aver fatto troppi danni.